Biografia

Carmelina Petullà nasce ad Amato, in Calabria, il quattro dicembre 1947. Figlia di un ferroviere e di una casalinga trascorre l’infanzia e l’adolescenza alla Stazione di Feroleto Scalo. Sono proprio gli anni della sua infanzia - vissuti in un piccolo centro ferroviario e l’educazione “roussoiana” ricevuta, spaziando nel verde della campagna in assoluta libertà, assieme ai fratelli della numerosa famiglia di cui faceva parte - ad aver temprato quella fantasiosa mente di bambina che assieme al suo innato spirito di osservazione ritroviamo nel suo genere letterario molto particolare.

A vent’anni si trasferisce a Marcellinara (CZ), il paese di origine dei suoi genitori. In questa cittadina trascorre i primi anni della sua giovinezza. Anni racchiudenti un periodo molto spensierato della sua vita e ricorrente spesso nelle sue opere; narrando di essi con affettuosità e struggente malinconia.

Con la disponibilità e l’aiuto di amici, con i quali trascorre il suo tempo libero e condivide molti interessi, riprende gli studi interrotti e consegue, prima a Catanzaro il Diploma Professionale di Segretaria d’Azienda e successivamente il Diploma di Maturità Magistrale, presso l’Istituto Magistrale Statale “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme. Entra nel mondo del lavoro nel Comune di quest’ultima Città e qui trascorre, con la sua famiglia, la maggior parte della sua vita.

Maturati gli anni per il pensionamento, si trasferisce per sette anni a Cremona e successivamente per altri due a Bologna; dove i suoi figli, Christian, Daniela e Paolo, conclusi gli studi universitari, si erano inseriti nel mondo del lavoro.

È in queste città che riscopre il suo amore per la poesia. Quell’amore custodito gelosamente dentro di sé per lunghi anni e che sfocia, in modo dirompente, proprio a Cremona; città bella dall’aspetto architettonico con i suoi palazzi medievali, ma che non riesce a colmare il vuoto e la solitudine che la scrittrice avverte lontano dalla sua terra.

Ritrovandosi improvvisamente in una realtà fuori dalla sua abituale routine di vita, si manifesta dentro di lei una chiusura che la spinge a riflettere su tanti aspetti della sua vita. Ed ecco che la sua mente spazia nei ricordi. Nasce così “la poetessa” e il suo primo volume di poesie “Il Colore della Vita”. In quest’opera pubblicata in dicembre 2011 ritroviamo una poesia svincolata dai canoni ricercati; che arriva dall’anima in modo diretto, senza essere elaborata, quasi proiettata dalle immagini che spesso la poetessa usa nelle sue composizioni assieme alla prosa. I tre canali di comunicazione: immagini, prosa e versi sinergicamente legati sono la caratteristica del suo linguaggio espressivo.

Dello stesso periodo è “Venere bugiarda” pubblicata successivamente in luglio  del 2017. Un’opera teatrale in versi ispirata alle stupende opere d’arte di Rabarama. Nel volume, in sinergia di linguaggi diversi, si concretizza il percorso dell’uomo proiettato verso la ricerca della vita. Rabarama attraverso le forme e la Petullà con la musicalità dei suoi versi intessono quella ingarbugliata tela della vita che affascina, che trascina, che coinvolge il cuore e l’anima del lettore.

 Il libro è stato premiato in fase inedita l’8 ottobre 2016 dall’Associazione Culturale e Teatrale “Luce dell’Arte” di Roma”, diretta dalla Dott.ssa Carmela Gabriele. Per lo stesso è stata conferita all’Autrice una Menzione Speciale per il Teatro

E’ stato premiato ancora - in fase inedita classificandosi al terzo posto - al concorso letterario “Alda Merini” , svoltosi  a Imola-Bologna Il 18 marzo 2017 ad opera dell’ Associazione Culturale “I Fiori sull’Acqua” diretta dalla Dott.ssa Melina Gennuso.

Infine, è stato premiato come volume edito – classificandosi al 2 secondo posto - al concorso letterario svoltosi a Tropea, il primo giugno 2019, ad opera dell’Associazione Culturale “Tropea Onde Mediterranee” diretta dal Professore Pasquale De Luca.

Carmelina Petullà  ha scritto numerosi altri componimenti, ancora inediti, sia di poesie che di romanzi in prosa. Ha partecipato a numerosi concorsi internazionali di letteratura, in varie regioni d’Italia, ricevendo i meritati apprezzamenti  e classificandosi spesso tra la rosa dei premiati nei primi tre posti.

Molto del suo tempo la scrittrice lo impiega allo scrivere: “la sua risorsa di vita”. Che poi le sue opere siano anche apprezzate  è qualcosa che indubbiamente la gratifica. Vive la maggior parte della sua vita in Calabria, a Lamezia Terme, ma spesso trascorre lunghi periodi a Bologna, dalla propria figlia Daniela Rispoli, anch’ella scrittrice ma di libri “noir”, tema letterario opposto a quello che tratta la madre, però molto apprezzata nel suo genere. Periodicamente raggiunge anche gli altri figli, Paolo e Christian, che abitano con le rispettive famiglie in altre regioni.  Ma il tempo che maggiormente trascorre con gioia e quello coi nipotini: Claudio, Valerio e Clara, figli di Christian.

I contatti con gli ambienti culturali di altre regioni d’Italia hanno contribuito notevolmente ad arricchire la sua sensibilità poetica, ma la Calabria è sempre presente nei suoi scritti; soprattutto perché è qui che ha vissuto i suoi anni più importanti e significativi della sua vita. È un’impronta che si ritrova sempre nelle  sue opere per narrare della società e del tempo in cui vive.